Il punto 6 dell’Intesa, riguardo l'articolazione, il punteggio ed i criteri delle prove concorsuali e della valutazione dei titoli, rimanda al testo del bando che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo dopo tre passaggi imprescindibili: il Decreto Legge milleproroghe, che prevede la modifica dell’art. 1bis legge 159/2019, acquisirà effetto di legge; dopo il parere da parte del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI); dopo l’informativa alle parti sindacali relativi al testo del bando di concorso, il tutto stando all’attuale impianto di volontà del legislatore. Dal quel momento ogni giorno sarà maturo per la pubblicazione del bando, che ad oggi non sappiamo se sia già pronto o ancora da scrivere. Dal momento in cui il bando passa dal MPI al CSPI, e quest’ultimo non avanza osservazioni, possono passare al massimo 30 giorni prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Pertanto, il bando potrebbe essere ufficializzato non prima del mese di marzo, stando alle tempistiche standard. Altro aspetto importante presente nel numero 6 dell’Intesa è il richiamo al possesso dell'idoneità diocesana, che è condizione per l'insegnamento della religione cattolica da parte dei candidati e inoltre ha valore di abilitazione all’insegnamento della religione cattolica, così come previsto dal can. 804 paragrafo 2, motivo per il quale non sarà possibile valutare i candidati sui contenuti specifici. Ciò vuol dire che non è sufficiente possedere solo il titolo, ma è necessario anche possedere l’idoneità diocesana cardine di tutta la procedura concorsuale. Al punto 7 viene citato il programma di esame senza entrare nel dettaglio, anche qui sarà necessario attendere il testo del bando, tuttavia sulla base del citato art. 3, comma 5, della legge 186/2003 che prevede l’applicazione dell’art. 400, comma 6, del testo unico (D.Lgl. n. 297 del 16 aprile 1994 e ss. mm. ii.), è prevista la trattazione di argomenti culturali, professionali e l’accertamento della preparazione sulle problematiche educative e didattiche, sui contenuti degli specifici programmi d'insegnamento e sugli ordinamenti. La legge 186 però esclude l’accertamento dei contenuti specifici dell’insegnamento della religione cattolica. Inoltre, la stessa 186 rimanda all’art. 5, comma 2, che sebbene sia riferito al solo concorso svolto nel 2004, ci fornisce un ulteriore elemento: Il programma di esame del primo concorso è volto unicamente all'accertamento della conoscenza dell'ordinamento scolastico, degli orientamenti didattici e pedagogici relativi agli ordini e ai gradi di scuola ai quali si riferisce il concorso e degli elementi essenziali della legislazione scolastica. Pertanto, tutto quanto citato da questo comma sicuramente sarà oggetto di accertamento anche nel prossimo concorso. Inoltre, nell’Intesa si aggiunge anche la conoscenza delle Indicazioni didattiche per l'insegnamento della religione cattolica.