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Pubblicazione mensile della Scuola Secondaria di I grado di Sant’Ippolito ippolitowrites.blogspot.com
Intervista alla Fiduciaria di Plesso Scuola Primaria
FRANCESCA CARLONI
Proseguiamo con le nostre interviste. Al primo piano del nostro edificio si trova la Scuola Primaria. Noi ragazzi della Scuola Secondaria proveniamo da lì e, a parte qualche nuovo alunno che si è iscritto successivamente, ci conosciamo già tutti. Infatti la classe della Scuola Primaria rimane la stessa alla Scuola Secondaria. Non potevamo non intervistare la maestra che non solo da anni insegna con passione e bravura, ma che è anche Fiduciaria del Plesso della Primaria:
la maestra FRANCESCA CARLONI.
1- Che cosa rappresenta per lei il suo lavoro? Il mio lavoro rappresenta buona parte della mia vita, non solo perché occupa una bella fetta della giornata ma anche perché lo amo e quando si ama qualcuno o qualcosa lo si pensa costantemente. Di conseguenza, anche quando non sono al lavoro mi capita di pensare alla scuola, mi vengono idee da attuare o ripensare a dei momenti, a dei comportamenti che ho avuto o a degli episodi spiacevoli accaduti e così via. 2- Come è nato il suo desiderio di diventare maestra? Quanti anni aveva quando ha iniziato ad insegnare? Fondamentalmente lo desideravo fin da bambina. Giocavamo a fare la maestra, inoltre i miei studi hanno preso proprio un indirizzo specifico: prima l’Istituto Magistrale poi all’Università il corso di laurea di Pedagogia con un piano di studi che prevedeva principalmente esami di psicologia, pedagogia e filosofia, per cui non sono approdata all’insegnamento per caso; lo volevo proprio convintamente. 3 - Qual è la parte più difficile e più bella del suo lavoro? Questo è un lavoro davvero bello! E un lavoro dove ogni giorno è diverso dall’altro. Il contatto coi bambini è estremamente gratificante. Quando sono con loro in classe a volte mi sento una di loro, senza perdere di vista il ruolo di educatore, perché in fondo
rivivo il tempo in cui anch’io andavo a scuola. Appena entrata in ruolo, giovane, inesperta, nonostante il bagaglio di conoscenze molto teorico, ero molto intransigente e severa, molto
probabilmente
perché
dovevo
sopperire alla mancanza di esperienza. Ora, invece con tanti anni di esperienza, sono molto più morbida, tollerante, mi metto più spesso in ascolto. Non esiste per me una parte difficile
bensì
una
parte
di
grande
responsabilità. Responsabilità nei confronti dei bambini che ti vengono affidati, responsabilità nei confronti delle famiglie, responsabilità nei confronti dei colleghi e dei dirigenti. 4- Era brava a scuola? Sì, ero abbastanza brava ma birichina; mi riconosco infatti in molte birichinate dei miei alunni e questo un po’ mi diverte. 5- Se non fosse diventata maestra, che lavoro avrebbe fatto? Francamente non lo so perché ero molto determinata a diventare un’insegnante. Mi piace l’arte, il canto, il teatro e tutto ciò ha a che vedere con le forme espressive. Chiaramente quando posso coltivo altri interessi:
lettura,
giardinaggio,
cucina,
camminare.. ma da un po' di tempo, quando non lavoro, faccio la nonna. Credo di essere stata davvero fortunata perché faccio un lavoro che ho sempre desiderato fare.